Trattamenti Osteopatici Salario Parioli, Dott. ssa Viviana Rosati, la Dott.ssa Viviana Rosati offre Trattamenti Osteopatici Salario Parioli.
Dottore di Ricerca (PhD) in Neuroscienze Clinico/Sperimentali e Psichiatria, presso la Facoltà di Medicina e Odontoiatria della Sapienza Università di Roma – Anno Accademico 2012/2013 e già laureata in Scienze delle Professioni Sanitarie e della Riabilitazione, ha conseguito il Diploma di Osteopata (D.O.) (6 anni) -Ottobre 2008 – e il titolo di D.O.M. R.O.I (Diploma di Osteopatia Maggiore presso il Registro Osteopati d’Italia) nel giugno 2009.E’ dall’ Anno Accademico 2014/2015 Coordinatore Didattico Scientifico del Master in Osteopatia e Terapia Integrata della Persona (MOTIP) – presso Sapienza Università di Roma.
La Dott.ssa Rosati ha realizzato ed è responsabile del Centro di Riabilitazione Integrata della Persona (C.R.I.PE) all’interno del D.A.I. di Neuroscienze/Salute Mentale – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I di Roma; nel C.R.I.PE opera esclusivamente fornendo prestazioni pubbliche multidisciplinari di altissimo profilo, formalizzate dalla Regione Lazio e assimilate dall’ Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I di Roma con protocollo n°0036514 del 21/09/2010 e inserite in agenda dal 6/10/2010.
La Dott.ssa Rosati svolge trattamenti osteopatici Salario Parioli mirati al riequilibrio dei disordini legati alla postura statica e dinamica.
“L’osteopatia è una metodologia di intervento complesso che richiede e ricerca, come detto, un approccio sistemico e multidisciplinare. Il suo criterio innovativo è basato su un approccio globale al soggetto e alla cura della Persona, utilizzando tecniche esclusivamente manuali. Nel prendersi cura della Persona, l’osteopata esplora quei fattori che possono aver contribuito alla malattia e che, debitamente modificati, compensati o eliminati, possono favorire il recupero, prevenendo le ricadute e migliorando la salute”.
Il campo d’azione dei trattamenti osteopatici Salario Parioli esclude tutte le lesioni anatomiche gravi, ma anche tutte le urgenze mediche. L’Osteopatia non può guarire le malattie degenerative, le malattie genetiche, quelle infettive e/o infiammatorie, le fratture.
“L’ambito generale delle sue applicazioni è la struttura corporea nella sua integrità funzionale (viscero-somatica). È caratterizzata da propri metodi di analisi ed intervento sullo stato globale di salute del paziente e non necessariamente sulla settorialità dei sintomi.
L’osteopatia, inoltre, approccia qualsiasi manifestazione algica attraverso una logica anatomico–funzionale, che mette in relazione la sintomatologia causa di uno squilibrio nel sistema (zona di ipermobilità) con la probabile causa locale o a distanza (zona di ipomobilità). Il paziente, in generale, ha uno stato globale di omeostasi del suo sistema, al quale tende spontaneamente, la patologia che si instaura è la conseguenza di un cattivo “compenso”. La nostra sensibilità è mediata da recettori di natura diversa quali esterocettori con sede cutanea (stimoli tattili, termici e dolorifici), propriocettori con sede nell’apparato locomotore (stimoli meccanici e di tensione), enterocettori con sede nei visceri (stimoli meccanici, termici, chimici e dolorifici) che mantengono la disfunzione.
La disfunzione osteopatica (definita dalla direzione di movimento lesionale o movimento facilitato) è la conseguenza di una restrizione di mobilità parziale o totale di una delle componenti del meccanismo cinetico (limitazione o rallentamento), che fa sì che un’altra porzione debba compensare lo stato di “restrizione” determinando un’ipermobilità (algia). L’osteopatia ha la possibilità di arrivare a trattare una struttura come il corpo nel suo insieme, contemplandone la dimensione motoria, sensoriale, discriminativa, motivazionale, affettiva, cognitiva e valutativa.
Si tratta di una disciplina che individua il sintomo, lo inserisce all’interno di uno screening accurato dei distretti e delle relazioni locali o a distanza (attraverso una logica fasciale meccanica, neurologica e fluidica), ne riconosce un’evoluzione potenziale e adatta il trattamento alla “biotipologia” dell’individuo. Pertanto, dopo un esame del paziente, lì dove ci saranno da stabilire delle priorità metodologiche in funzione della gravità delle alterazioni riscontrate, lo scopo del trattamento osteopatico, sarà quello di agire sulla “primarietà” causale relativa individuata, anziché su un elemento conseguente.
Il trattamento osteopatico non si propone di risolvere le problematiche, bensì di alleviarne le manifestazioni. Non esiste un trattamento standard per la cura delle “disfunzioni”, ma ci saranno maggiori probabilità risolutive se verranno applicate tecniche che consentano la ripresa delle fisiologiche condizioni circolatorie fluidiche (arteriosa, venosa, linfatica, liquorale)”.
Dott. ssa Viviana Rosati, Trattamenti Osteopatici Salario Parioli
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